C’è chi, durante la notte, non può fare a meno di aprire la bocca per respirare: un gesto involontario, del quale ci si accorge, a volte, soltanto al mattino, ma se la sensazione di secchezza scompare dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua o un po’ di caffè, i danni causati ai denti da quella posizione possono accumularsi. Un recente studio dell’Università di Otago in Nuova Zelanda afferma che il rischio di carie è più alto per coloro che durante la notte respirano attraverso la bocca.
Perché? Qual è il meccanismo?
L’aria che penetra nel cavo orale secca la bocca e rimuove lo strato protettivo della saliva, che ha il compito di uccidere i batteri che producono acido. Così, mentre il soggetto continua a dormire, salgono i livelli di acidità , circostanza che favorisce una più facile erosione dello smalto e la formazione della carie dentale.
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno costretto, attraverso una clip al naso, alcuni volontari a respirare con la bocca durante una notte, ed è risultato che l’ambiente orale diventa fortemente acido.
Ma la carie non è l’unica conseguenza: anche l’alito cattivo! Pertanto, sarebbe meglio controllare questo problema e cercare di risolverlo.